Questa settimana ho avuto l’onore di prendere parte al XVI incontro Europeo sulle Tossine Batteriche (ETOX16), in Freiburg, Germania. Questo meeting raccoglie ricercatori e rappresentanti dell’industria biotech interessati a studiare e sviluppare applicazioni biotecnologiche ispirate alle tossine batteriche. L’ETOX è una conferenza organizzata per la prima volta nel 1983 da Joseph Alouf, una leggenda della microbiologia affiliato all’Institut Pasteur di Parigi. Da allora si svolge ogni due anni e raccoglie circa 150 ricercatori Europei e rappresentati da Cina, Giappone ed America. L’Italia ha ospitato questo...
Citazioni di fonti scientifiche da Twitter
posted by Cristina Rigutto
Non è passato molto tempo da quando le guide di stile sono state aggiornate con le modalità di citazione delle pagine web e delle email, che già vengono revisionate per individuare le regole per citare una fonte presa da Twitter. Ma Twitter è veramente una fonte? I ricercatori staranno rabbrividendo al pensiero che un social possa anche solo lontanamente essere associato ad una fonte, ma non i comunicatori della scienza che attingono quotidianamente informazioni dall’importante mole di conversazioni che viene scambiata via Twitter da giornali scientifici, ricercatori ed enti, e per i quali Twitter può rappresentare una...
La legge è uguale per tutti?
posted by Federico Baglioni
Oggi sul Corriere della Sera è comparso un articolo in cui la ministra delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo annuncia: Farò un decreto a tre firme per vietare la coltivazione di OGM in Italia L’iniziativa nasce dopo l’ormai noto caso dell’agricoltore Giogio Fidenato che, in seguito al via libera dalla Corte di Giustizia Europea, ha deciso di seminare il mais GM Mon810, resistente alla piralide nei suoi campi vicino a Pordenone. Sappiamo dell’opposizione di gran parte dei politici agli OGM. Sappiamo quanto spesso vengano usate argomentazioni allarmiste e spesso prive di fondamento per imporre veti su questo...
Fatti prima che parole
posted by Simone Maccaferri
Lo scorso martedì ho partecipato al programma “Nove in Punto”, condotto da Simone Spetia, su Radio24. In quella puntata si parlava di OGM, traendo spunto dalla semina del mais MON810, da parte di Giorgio Fidenato, diventata legale in seguito ad una sentenza della Corte di Giustizia Europea. Oggi vorrei fare alcune considerazioni di natura comunicativa, in relazione a come si è sviluppato il dibattito a “Nove in Punto”, e alla coda di contrapposizione mediatica registrata sui social network, Twitter in particolare. Gli OGM sono un argomento affascinante, perché la comunicazione di cui sono oggetto incarna tutti i vizi più che le...
US e EU tra agriculture e OGM
posted by Federico Baglioni
Nuovo articolo sugli OGM e nuove, quasi scontate, polemiche. Mi sono imbattuto per caso nell’ennesimo articolo sugli OGM, pubblicato su Giornalettismo. Nel testo vengono descritte le conclusioni di uno studio uscito recentemente sull’International Journal of Agricultural Sustainability. L’incipit è lapidario: Uno studio che confronta 50 anni di produzioni agricole europee e statunitensi, conclude che la scelta americana a favore degli OGM è perdente. Poichè l’articolo in questione è molto lungo, mi limiterò a trattare qui solo alcuni punti, partendo da alcune frasi che mi hanno lasciato perplesso. Se qualcuno fosse...
Geni e brevetti in Europa
posted by Alessandra Bosia
Come riportato da Prometeus qualche giorno fa, negli Stati Uniti è stato deciso che i geni “naturali” non sono brevettabili. C’è da chiedersi perché sulla questione non vi sia stato un analogo dibattito da questa parte dell’oceano, in Europa. La risposta sta nel fatto che in Europa la brevettabilità dei geni è stata regolamentata e armonizzata tramite la Direttiva 98/44/EC, un documento inizialmente proposto nel 1988 e approvato dal Parlamento Europeo soltanto nel 1998 dopo un lungo dibattito che è servito a sciogliere le diverse questioni etiche coinvolte. Il governo dei Paesi Bassi, supportato da Italia e Norvegia,...
L’impalcatura che non si vede
posted by Luca Bucchini
Compriamo spesso prodotti con il marchio di una catena della grande distribuzione organizzata (GDO). Ci sono molti buoni motivi per farlo (e anche per non farlo, naturalmente). Come è facile immaginare, la GDO non possiede propri stabilimenti, ma prende accordi con industrie che producono biscotti, passate di pomodoro, panettoni, yogurt perché producano con il marchio del supermercato. Si dice Private Label. Ormai molti anni fa, quando questa idea si diffuse su larga scala, si pose il problema di verificare la qualità dei processi produttivi dei fornitori dai parte dei supermercati, specie sulla Private Label. I supermercati non vogliono...
L’8 Giugno di un sognatore
posted by Francesco Lescai
La manifestazione dell’8 Giugno mi piace. Prometeus ne ha già parlato ampiamente: Davide e Simone nei loro articoli hanno già sottolineato quanto faccia bene al cuore vedere tante facce, spesso nuove, quasi sempre giovani, spendersi così tanto per una causa tanto nobile quanto quella che ha animato la manifestazione nazionale. L’8 Giugno di quest’anno è nato un movimento che forse non esisteva: non parlo delle Associazioni che da tanto tempo lavorano su questi temi (non faccio nomi per non lasciare indietro nessuno, ho collaborato con troppe persone e non posso scegliere), e neanche delle Società Scientifiche che già tanti...
Il paradosso delle Malattie Rare
posted by Riccardo Guidi
La ricerca per le malattie rare fa cassa. In questi mesi l’UE ha stanziato 144 milioni di euro a sostegno di 26 progetti di ricerca per questa negletta classe di malattie. Questi progetti fanno parte dell’International Rare Disease Research (IRDiR) Consortium, che ad oggi ha ricevuto mezzo miliardo di euro in 6 anni. Gli obiettivi sono chiari, almeno secondo quanto dichiarato dalla Commissione Europea: “portare 200 nuove cure a malattie rare entro il 2020”. Nonostante le più nobili intenzioni, le critiche sulla politica degli incentivi per queste malattie si stanno facendo fitte, in quanto starebbere gonfiando un po’ troppo gli...
Tweetable abstracts
posted by Cristina Rigutto
Se 1000 caratteri per un abstract vi sembrano pochi, iniziate a ricredervi perchè la nuova tendenza potrebbe essere proprio quella di comunicare il proprio lavoro nello spazio di un tweet. A dare l’avvio ai “tweetable abstracts” è Methods, che nel box di inserimento concede solo 120 caratteri, tutti da dedicare alla descrizione di ciò che è veramente innovativo nella nostra ricerca/esperimento. La novità ha uno scopo: se il paper viene accettato, infatti, il testo verrà usato per inviare un tweet che comunica la pubblicazione del lavoro. Ed ecco spiegato il perchè dei 120 caratteri. Gli altri 20 (Twitter ne consente...