Un augurio (amaro) alla prof. Capua
A nome del Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani e della redazione di Prometeus desidero augurare buon lavoro alla Prof.ssa Ilaria Capua per il suo nuovo incarico da Direttrice del Center of Excellence in One Health Research dell’Università della Florida.
L’augurio è amaro perchè, sebbene tale incarico derivi dall’apprezzamento dell’assoluta eccellenza del profilo della nostra Ricercatrice, ancora una volta il nostro Paese si mostra incapace di trattenere punte di diamante della Ricerca internazionale.
Ancor di più in questo caso perchè la Prof.ssa Capua, negli ultimi 3 anni, ha servito il Paese anche come Deputata alla Camera spendendosi in prima persona per la salvaguardia della Ricerca e la difesa della politica basata sulle evidenze scientifiche.
Tuttavia, gli attacchi strumentali e meschini ricevuti negli anni, così come l’impossibilità di poter svolgere compiutamente il suo mandato parlamentare a tutela del mondo e del metodo scientifico l’hanno indotta alle dimissioni da Parlamentare accettando l’offerta oltreoceano.
Sebbene questo gesto sia di per sè encomiabile, più unico che raro nel panorama politico nostrano, esso rappresenta un grave fatto che ci deve far riflettere su almeno due aspetti.
Il primo è che in un mondo ideale, essere rappresentante del Popolo dovrebbe essere un incarico di così elevato spessore morale e professionale da meritare priorità e rilevanza non negoziabili. Nel corso del proprio mandato elettorale, nessun’altra opportunità dovrebbe essere considerata migliore da parte dei nostri rappresentanti. Ed in effetti è paradossale che chi non ha fatto mai altro che il politico non rinunci mai alla sedia, mentre chi ha offerte professionali internazionali abbia la volontà di rinunciare. Riflettiamo su ciò che perdiamo e ciò che ci teniamo…
In secondo luogo, è da rilevare come non solo perdiamo un professionista che nei panni del legislatore avrebbe potuto, come ha fatto in questo periodo, innalzare il livello del dibattito in Parlamento applicando il metodo scientifico contro il complottismo e le pseudoscienze, ma perdiamo anche una grande scienziata. E’ vero, la mobilità per un ricercatore è fonte di crescita ed esperienza, ma perchè la nostra mobilità deve essere sempre e solo a senso unico (in uscita, ovvio..)?
Questo è un evento sul quale non ho notato la giusta indignazione della Comunità Scientifica nazionale, indignazione che invece mi sarei aspettato dopo aver letto l’intervista rilasciata qualche giorno fa a Massimo Sideri del Corriere.
Non per corporativismo o autoreferenzialità, per semplice questione di rappresentanza e di rispetto. Una giusta rappresentanza ed un giusto rispetto del mondo scientifico anche nelle Istituzioni politiche, oltre che negli Organi Tecnici, perchè è li che si prendono le decisioni. Ed è solo grazie a persone competenti che possiamo dotarci di assetti normativi inoppugnabili per ciò che riguarda tematiche attinenti a scienza, sanità, ambiente e politiche della ricerca. Non è così, invece: esultano i complottisti, gli antivaccinisti e compagnia cantante. Ha ragione Mieli: l’Italia non è un Paese per Scienziati… mobilitiamoci affinchè lo diventi.
Arrivederci Prof, la riaspettiamo!