Test sugli animali ancora indispensabili? Si. Difendiamo la ricerca

In un articolo pubblicato su La Repubblica ieri 9 Febbraio 2016, la Sen. Cattaneo ha ricordato che

“Senza la sperimentazione animale non avremmo quasi nessuna delle conoscenze sul funzionamento di tessuti e organi, né sarebbe stato possibile sviluppare terapie di prevenzione o trattamenti per i malati. La sperimentazione animale resta necessaria per decine di migliaia di ricerche.”

Per quanto tutti gli addetti ai lavori comprendano e condividano tale affermazione, sembra che il movimento animalista talvolta dia una descrizione dei ricercatori essenzialmente come “sadici” ed “ignoranti”. “Sadici” perché, secondo loro, si divertono a sacrificare animali in laboratorio; “ignoranti” perché, sempre secondo loro, tutte le attività di ricerca e sperimentazione possono essere sostituite da protocolli e tecnologie in vitro ed in silico.
Proprio oggi, ad esempio, Michela Kuan della LAV replica alla professoressa Cattaneo sulle pagine del Quotidiano.net con parole molto dure:

“Utilizzare animali a scopo sperimentale è antiscientifico, immorale e fuorviante” dice la Kuan e ribadisce convinta che “esistono centinaia di metodi alternativi alla sperimentazione animale”

Sembra inutile (ma non lo è mai) ricordare che:

  • a) la sperimentazione animale è da sempre una fonte fondamentale di conoscenza sul funzionamento degli organismi viventi;
  • b) i metodi alternativi/complementari attualmente disponibili o in fase di sviluppo traggono vantaggio anche (soprattutto) dalle conoscenze derivanti dalla sperimentazione animale;
  • c) le procedure sperimentali che coinvolgono l’utilizzo di animali sono strettamente regolamentate dalle normative, in diversi ambiti di applicazione.

L’utilizzo di animali per scopi di ricerca è ancora un’esigenza molto spesso imprescindibile e propagandare il messaggio secondo il quale oggi, di punto in bianco, i metodi alternativi possano soppiantare in toto la sperimentazione animale è privo di ogni riscontro scientifico.
Il miglioramento del benessere animale, l’ottenimento di nuove metodologie sperimentali sempre più precise, la riduzione progressiva del numero di animali utilizzati a fini sperimentali sono obiettivi primari di tutta la comunità scientifica.
E’ la stessa Kuan, dopotutto, ad affermare che

“La LAV contribuisce a sostenere progetti di ricerca importanti che prevedono lo sviluppo di test senza animali”

di fatto ammettendo che i test senza animali sono ancora in fase di sviluppo, e che quindi ad oggi la sperimentazione animale non può essere abbandonata.
Di certo, il contenimento dell’uso di animali a fini sperimentali e l’interesse verso lo sviluppo di nuovi approcci sperimentali che possano rimpiazzare o ridurre sostanzialmente il ricorso alla sperimentazione animale sono due obiettivi che anche ANBI ha a cuore. Per questo ci fidiamo della comunità scientifica. Per questo consideriamo fondamentale che la politica continui ad adottare dei provvedimenti legislativi che possano sostenere questi obiettivi. E’ per questo che, da biotecnologi, riteniamo che leggi equilibrate, come la Direttiva 2010/63/UE, non debbano essere stravolte e snaturate e perciò abbiamo aderito alla campagna di EARA (European Animal Research Association) a sostegno della Direttiva. Che la ricerca non si fermi è un bene per tutti, anche per gli animali.

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