Il biotech in campo non è solo OGM
Quando si parla di biotecnologie applicate al settore agroalimentare scatta subito l’associazione con gli, ormai e loro malgrado, famigerati organismi geneticamente modificati (ogm). Certo, gli ogm, che val la pena ricordare non sono tutti uguali e dovrebbero essere considerati singolarmente, rappresentano un fenomeno planetario tutt’altro che trascurabile. Sono più di 180 i milioni di ettari coltivati con colture geneticamente modificate (14 volte l’intera superficie agraria italiana) e 4 piante di soia su 5 nel mondo sono oggi ogm, tanto da rendere impossibile un piano mangimistico nazionale che preveda il loro non utilizzo. Questo anche perché, come ben testimoniano i listini prezzi delle borse merci, chi usa ogm non solo risparmia sui costi di produzione, ma spunta prezzi migliori grazie a produzioni più sane e qualitativamente migliori mettendoci fuori mercato.
Eppure le biotecnologie applicate al settore agrario e alimentare non sono solo ogm. A guardar bene, tutto il settore primario è permeato dalle biotecnologie e lo è sempre di più indipendentemente dagli ogm, che altro non sono che una delle tante tecnologie biologiche disponibili. Biotecnologie sono anche quelle che oggi ci permettono di avere alimenti che ci aiutano a regolarizzare alcune funzioni del nostro organismo, biotecnologie sono i sistemi che ci permettono di offrire prodotti adatti a chi vive intolleranze o allergie alimentare, o di smascherare le frodi. Le biotecnologie, con la genomica e il genome editing, possono darci una mano anche in campo, mettendo a disposizione nuovi strumenti per rendere più sane e resistenti, a malattie e cambiamenti climatici in primis, le nostre piante, attraverso piccole modifiche del loro DNA senza dover attingere a quello di altri organismi, permettendoci così di superare le criticità poste dagli ogm.
Questo sempre che non si voglia trasformare anche questa opportunità offerta dalla ricerca in una nuova guerra di trincea.
Articolo a firma del Presidente ANBI, Daniele Colombo, apparso su il Giorno di Venerdì 9 Ottobre 2015.