Ci lascia il padre del tRNA

All’età di 78 anni, si è spento lunedì ad Aarhus Brian Clark, figura fondamentale della biologia molecolare e uno dei padri fondatori delle Biotecnologie moderne.

Brian, insieme a Kjeld Marcker, dimostrò nel 1966 che la sintesi proteica in Escherichia coli iniziava con una N-formilmetionina: si era scoperto il codone di inizio. Non molto tempo dopo Brian firma come primo autore l’articolo che descrive la prima cristallizzazione del tRNA, risolvendone così la struttura.brian_tRNA_article_prometeus

L’ho incontrato per la prima volta quando ero ancora uno studente in tesi, e Brian era alla guida di alcuni importanti progetti europei sull’invecchiamento, area in cui ho lavorato quando mi trovavo a Bologna. Col tempo ho avuto la fortuna di conoscerlo meglio, per le attività comuni all’interno della European Federation of Biotechnology, di cui è stato per tanti anni Vicepresidente, e per le numerose iniziative in cui abbiamo collaborato. Solo la scorsa settimana, quando ci siamo sentiti, stavamo pianificando alcuni incontri per fine mese, e discutendo idee per il prossimo meeting EFB a Gennaio.

Brian era una persona tenace, che ha combattuto la malattia con coraggio e da scienziato: non si accontentava di comprendere gli aspetti clinici, ma voleva scovarne le cause principali e per questo aveva sequenziato il suo genoma, raccolto campioni e profili di espressione. Una coraggiosa impresa che aveva indirizzato alcune scelte ma che, purtroppo, non abbiamo completato.

Brian Clark è stato fonte di ispirazione per moltissimi scienziati, e forte promotore di opportunità per i giovani. A me, e a tanti altri, mancheranno soprattutto le sue storie, i suoi incitamenti a fare sempre di più, a guardare sempre alla realtà internazionale e cercare ogni opportunità per crescere scientificamente e umanamente.

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