Quale scienza vogliamo in Parlamento?
Una delle mie più profonde convinzioni è la necessità di avere più scienza e più scienziati in Parlamento. È un tema che nasce da lontano, ma soprattutto si fonda sull’evidente necessità di allargare non solo la base di competenze e conoscenze scientifiche nei parlamentari, ma anche di permeare la sede legislativa del nostro paese di una forma mentis scientifica, basata su evidenze e risultati.
Domenica, leggere le 16 domande sugli OGM poste dalla senatrice Elena Cattaneo al Ministro Martina mi ha ravvivato la piena consapevolezza nel credere come il ruolo di un ricercatore in Parlamento non sia solo utile, ma possa diventare fondamentale per gettare luce e richiamare la discussione dal livello emotivo a quello razionale.
Di questo, personalmente e all’interno della mia mission associativa, ne sono profondamente convinto tuttora, ne ho parlato alla Leopolda nel novembre scorso e ho fatto di tutto per promuovere mozioni come #iostoconlascienza che erano finalizzate ad avvicinare il mondo scientifico a quello politico.
Poche ore dopo aver letto le sedici domande di Elena Cattaneo, mi sono però imbattuto in un tweet di Carlo Sibilia, parlamentare grillino e Biotecnologo. Prima si lamentava del fatto che gli italiani, dopo 43 anni ancora non credano alla teoria del complotto sull’atterraggio sulla Luna.
https://twitter.com/carlosibilia/status/490782997004976128
rincarando poi la dose contro i follower straniti.
https://twitter.com/carlosibilia/status/490898405775118336
Sibilia è lo stesso soggetto che, pur definendosi “ricercatore di innovazione” sul suo profilo Twitter, e pur possedendo una laurea in Biotecnologie, ha proposto la legalizzazione del matrimonio fra specie diverse, con buona pace di Linneo e della biologia sistematica.
Nella oramai significativa permanenza in Parlamento di Sibilia, come è possibile scoprire sul sito della Camera, non vi è alcuna iniziativa volta a risolvere annosi problemi come la legge sulla sperimentazione animale, la illecita e assurda ricezione della direttiva EU sugli OGM, il caso Stamina, i fondi per la ricerca.
Forse sparare a zero contro Bildeberg e banche serve a fidelizzare maggiormente la platea grillina, che soprattutto sui social network, si sta sempre più caratterizzando come contraria ad un approccio scientifico all’innovazione, ma mi chiedo se è questa la scienza che vogliamo in Parlamento.
Personalmente rispondo: no, grazie.