I vaccini e l’autismo: il dramma di una storia che continua
Ha riportato danni gravissimi e permanenti dopo le vaccinazioni obbligatorie prescritte dalla legge, ma non sarà risarcito dal ministero della Salute.
Esordisce così Giuseppe Pipitone nel suo articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano di qualche giorno fa e, per chi non è del settore, potrebbe sembrare qualcosa di davvero allarmante. Chi invece mastica un po’ di scienza (e ha memoria) sa bene che la tanto sbandierata “correlazione tra vaccini e autismo” altro non è che una triste vicenda fatta di frodi, malainformazione e disperazione che si propaga ormai da più di un decennio.
Per capire la vicenda dobbiamo tornare indietro agli anni 90′. I vaccini erano la punta di diamante della medicina poiché erano riusciti in poco tempo a debellare (a volte da soli, a volte grazie al miglioramento delle condizioni igieniche e sanitarie) malattie fino a quel momento debilitanti o mortali come difterite, poliomelite, vaiolo e tante altre.
Forse avevano avuto troppo successo. In ogni caso la scienza non è infallibile, né lo sono i vaccini.
A dire il vero già allora ogni tanto poteva capitare che una persona su un milione o più potesse avere effetti collaterali, specie quando i vaccini venivano ancora ottenuti infettando in maniera intenzionale le persone (variolizzazione).
Raramente siamo in grado di calcolare in maniera razionale i rischi. D’altronde la stragrande maggioranza di noi ha più paura dell’aereo piuttosto che della macchina, anche se sappiamo come il mezzo più sicuro tra i due sia il primo.
Ma in tutto questo che c’entra l’autismo? Perché si parla tanto di questa presunta correlazione?
Tutto è nato quando, nel 1998 Andrew Wakefield pubblicò sul Lancet un articolo dove affermava che l’autismo di otto bambini poteva esser stato causato dal vaccino trivalente. Qualche anno dopo fu invece il Thimerosal, conservante derivato del mercurio usato in minime dosi nei vaccini, ad essere accusato di provocare l’autismo. Nonostante entrambe queste accuse non avessero alcun fondamento e fossero frutto di confusione, malafede o sfortunate coincidenze, non vi è tutt’ora giornale o sito che ne parli.
Su alcuni siti statunitensi scopriamo che può esserci una connessione tra i problemi di nostro figlio e i vaccini obbligatori.
Questa è la dichiarazione di Palazzolo, padre del bambino autistico a cui fa riferimento l’articolo del Fatto Quotidiano. Un pensiero che spaventa: la gente comune tende a fidarsi molto di più di siti scritti da chissà chi e chissà quando, piuttosto che basarsi sul parere di medici e scienziati di competenza.
Eppure chissà quante famiglie disperate si son comportate nel suo stesso modo. Quante le persone che si sono rivolte a persone dalla dubbia competenza e quanti i genitori che, preoccupati da questi possibili (o per alcuni, certi) effetti collaterali devastanti, si sono detti:
No, io mio figlio non lo vaccino: è inutile e dannoso.
Un pensiero molto pericoloso che, per quanto in buona fede, va assolutamente ostacolato per non far perdere a noi e alle generazioni future tutti i benefici che i vaccini ci hanno portato finora e che ci han fatto dimenticare le malattie terribili del passato. E i recenti casi di morbillo dovrebbero farci da monito.
Siamo sicuri di voler rischiare?
@FedeBaglioni88