Lo zimbello della televisione

Dal 4 al 20 Ottobre si é tenuto a Bergamo il festival scientifico BergamoScienza, un evento ricco di laboratori, mostre e conferenze per diffondere l’interesse per la scienza e la cultura scientifica. Il 20 Ottobre, in particolare, la giornata di chiusura è stata dedicata al tema del festival stesso, “Nutriamoci di scienza”.

Tra le varie conferenze ce n’é stata una dove il Piero Morandini, ricercatore dell’Università di Milano, ha parlato di biocombustibili e delle nuove tecnologie come uno dei mezzi per poter raggiungere risultati interessati per la produzione di combustibile sostenibile e rinnovabile.

Una discussione che è stata, a tratti, anche accesa, in seguito alle domande interessate da parte del pubblico.

(dal minuto 9 l’intermezzo televisivo)

C’è stato però un problema. La scienza ha voluto coinvolgere i media tradizionali. In questo caso la trasmissione Quelli che il calcio (la trasmissione completa potete vederla qui e gli interventi all’interno del festival sono al minuto 10, al minuto 1:48 e 2:43 circa).

Nulla di male, peccato che le logiche siano un po’ diverse e in questo caso si siano rivelate conflittuali.

Si è infatti improvvisata relatrice a Bergamo Scienza Flavia Vento. Certo, da anni aspettiamo che persone “famose” e dello spettacolo, prendano parte a festival di questo tipo e si trasformino in testimonial della Scienza.

Va però detto che non è questo che ha fatto Flavia Vento, che sul palco di Bergamo Scienza ha esordito così:

Per la prima volta io sto per svelarvi una cosa sensazionale. Credo che sia la cosa più misteriosa che l’uomo non abbia mai scoperto su questa terra. Noi veniamo da Nibiru. (…) noi siamo dei virus

E a seguire un commento, che si potrebbe definire tutto meno che scientifico e soprattutto “ad anni luce” dallo spirito di BergamoScienza. Intervento comunque applaudito tanto da far commentare a un Morandini, un po’ basito:

Mi sarebbe piaciuto che non ci fosse stato l’applauso.

Già perché se è vero che tutte le opinioni vanno rispettate e che sulla scienza si può anche scherzare, è anche triste vedere umiliare la scienza così, in diretta TV, spazzando via in un balzo iperspaziale quindici giorni di dibattiti e riflessioni.

Giorni, quelli del festival, che son stati organizzati grazie al sudore e alla fatica di tantissimi professori, studenti e ricercatori, che hanno lavorato perlopiù gratuitamente.

Perché ci credono, perché credono che la scienza e la sua diffusione siano ancora fattori importanti per il futuro del nostro Paese.

Però BergamoScienza, ironia della sorte, è finita in televisione solo grazie a una “star” che si fa gioco della scienza.

Poi non lamentiamoci se il paese sta come sta. E se non faremo qualcosa per cambiare le cose continuerà a starci.

@FedeBaglioni88

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