Nature rincara la dose su Stamina
Nature torna di nuovo sul Caso Stamina, questa volta con un editoriale. Nelle pieghe dell’articolo spuntano una serie di riflessioni, espressione del “pensiero” della testata, che vale la pena di sottolineare.
In chiusura dell’articolo si riporta anche un commento alla vicenda di uno che di staminali ne sa (e anche molto): Irving Weissman che giunge alle stesse conclusioni di Prometeus: pensiamo alle cure che avrebbero potuto essere scoperte se i soldi dati per sperimentare il metodo Stamina fossero stati dati alla ricerca.
Alcuni estratti dell’articolo:
…Ora i ricercatori – e anche alcuni politici – si stanno domandando se il Ministro della Salute debba proseguire con la sperimentazione clinica da 3 M€…
…Vannoni non è un medico, ma un insegnante di psicologia generale all’Università di Udine. Le sue risposte ai detrattori in genere è indiretta – sostenendo che hanno interessi nascosti, o che vogliono impedirgli di aiutare persone che altrimenti morirebbero. Liquida poi l’unico test reale del suo metodo, fatto da dei medici a Triste, dicendo che il risultato è negativo perché hanno usato le buone pratiche di produzione (GMP)…
…Le cellule staminali hanno un enorme potenziale per trattare malattie oggi incurabili e i ricercatori stanno lavorando per questo. Una sperimentazione che metta in cattiva luce queste potenzialità complicherà il loro lavoro. Come Irving Weissman, Direttore dello Stanford Institute for Stem Cell Biology and Regenerative Medicine in California, fa notare: “se il governo italiano usa i soldi [per sperimentare Stamina, NdR] che avrebbero potuto andare a ricerche che porteranno a reali terapie con cellule staminali nel futuro, molte persone moriranno perché queste terapie non saranno ancora state inventate.”
Altri interventi di Nature sul caso Stamina.
Il video realizzato dall’ANBI per spiegare la vicenda.