Caso Seralini: ANBI ed EFB chiedono rigore
Il 19 Settembre scorso, un gruppo di ricercatori francesi ha pubblicato sulla rivista “Food and Chemical Toxicology” uno studio che, secondo gli autori, dimostrava un marcato effetto cancerogeno associato alla somministrazione di mais OGM, in presenza o assenza dell’erbicida glifosato, nella dieta di ratti.
Il 5 Ottobre l’EFSA, su richiesta della Commissione Europea, valutato accuratamente il lavoro, ha emesso una relazione, che puntualizza come il design dello studio pubblicato da Seralini et al. non sia adeguato, così come inadeguati sono l’analisi dei dati ed il loro reporting. Pertanto, secondo l’EFSA – l’autorità europea deputata a garantire la sicurezza alimentare – tale studio non rispecchia parametri minimi di qualità per poter essere considerato scientificamente credibile nel contesto della valutazione della varietà di mais OGM studiata.
La Federazione Europea delle Biotecnologie, cui ANBI da quest’anno aderisce, ha voluto prendere una chiara posizione nei confronti di uno studio che, a detta del Presidente, il prof. Marc Van Montagu, rischia di minacciare la credibilità dell’intera comunità scientifica. La lettera di richiesta di ritrattazione dell’articolo è scaricabile qui.
“L’ANBI si trova perfettamente in linea con quanto evidenziato dal Presidente dell’EFB Van Montagu, un’autorità nel settore delle agrobiotecnologie. Come ricercatori è nostro compito primario, sia nel modo in cui disegniamo i nostri esperimenti sia nel modo in cui diffondiamo i nostri risultati, salvaguardare la credibilità della scienza e evitare qualsivoglia strumentalizzazione politica o di parte. – ha commentato Simone Maccaferri, Presidente ANBI – E’ importante che l’EFB rappresenti e tuteli il lavoro svolto con rigore e giudizio da migliaia di biotecnologi in tutta Europa, poiché il dibattito su temi importanti, come quello sull’uso degli OGM in agricoltura, dovrebbe basarsi su dati concreti e credibili e non sul panico generato da risultati equivoci cavalcati da gruppi d’interesse che con la scienza hanno poco a che fare.”