25 anni dal primo corso in Biotech: l’ANBI c’è
L’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani parteciperà il prossimo lunedì 18 febbraio, a Verona, all’evento per il 25mo anniversario dall’istituzione del Corso di Laurea in Biotecnologie in Italia. Sarà un momento per fare un bilancio di questo quarto di secolo e guardare alle sfide che attendono i biotecnologi, una figura professionale non ancora del tutto compresa e adeguatamente valorizzata dal nostro Paese.
Era infatti l’anno accademico 1992-1993 quando un chimico, un microbiologo e un genetista hanno dato il via a Verona a un nuovo corso di laurea che non solo era il primo nel panorama italiano, ma sarebbe anche diventato un’eccellenza a livello nazionale.
Quel corso di laurea in Biotecnologie compie oggi 25 anni e per festeggiare i traguardi raggiunti e ricordare l’importanza che lo sviluppo scientifico riveste nella quotidianità di tutti noi, l’Università di Verona ha organizzato un evento lunedì 18 febbraio, alle 14, nell’aula magna di Cà Vignal 2, sede dell’area di Scienze e ingegneria.
In vista dell’evento il Presidente ANBI, Davide Ederle, ha spiegato:
Questo è senza dubbio un evento importante per noi che su quel (per)corso abbiamo deciso di investire non solo professionalmente. Un momento per ricordare come i biotecnologi, con le unghie e i denti, abbiamo dovuto lottare per ottenere anche il più piccolo riconoscimento professionale – dalla possibilità di partecipare ai concorsi pubblici a quella di accedere agli Ordini professionali riconosciuti visto che nessuno voleva riconoscerci il diritto di averne uno nostro – e su come questo paese abbia (bis)trattato più o meno tutti i settori in cui il biotecnologo opera, in particolare quello agro-industriale e quello della salute.
A mio avviso però il messaggio dell’evento non deve guardare al passato, ma al futuro. Per noi, che questo percorso l’abbiamo scelto, disegnato e costruito, è arrivato il momento della maturità, il momento di prendere coscienza che non ci saranno altri se non noi che potranno far crescere le biotecnologie in Italia. Occorre quindi fare un passo avanti e essere presenti: nei laboratori, nelle imprese, ma anche nel dibattito pubblico e istituzionale. ANBI è nata per questo, per aiutare i biotecnologi a fare squadra e portare avanti assieme le giuste rivendicazioni di una professionalità emergente. Ora ANBI continua a lavorare per impedire che questa professionalità non finisca per essere snaturata per rispondere a interessi che non sono quelli dei biotecnologi.
I biotecnologi sono stati formati affinché le biotecnologie in questo Paese potessero crescere e farlo crescere, ed è quello il lavoro che i biotecnologi sanno e vogliono fare. A questo Paese non servono altri obblighi, vincoli o leggi per ingessare ancor più il sistema, serve molto semplicemente più ricerca e innovazione e i biotecnologi sono pronti a dare il loro contributo su entrambi i fronti. Per questo l’ANBI ci sarà e per questo si darà sempre da fare.
All’evento interverranno Antonella Furini, presidente della Scuola di Scienze e ingegneria, porgerà i saluti istituzionali e presenterà i percorsi di formazione in Biotecnologie dell’università di Verona. Dietelmo Pievani, filosofo della scienza all’università di Padova, con un approccio meno scientifico ma altrettanto significativo, presenterà le sfide per il futuro nella lettura e riscrittura del DNA; Giovanni Maga, biotecnologo dell’Istituto di genetica molecolare di Pavia che opera nel campo dei vaccini, illustrerà le principali tappe che hanno segnato la storia delle biotecnologie. Danilo Porro, docente all’università di Milano Bicocca che lavora nel settore della chimica verde e delle biotecnologie innovative, focalizzerà il suo contributo sull’importanza delle biotecnologie nell’economia circolare. La tavola rotonda vedrà protagonisti Davide Ederle, ex studente di ateneo ora presidente dell’Associazione nazionale biotecnologi italiani, Rita Fucci, coordinatrice tecnico scientifica di Assobiotec, associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che stimoleranno la discussione fra società e studenti spiegando loro quali sono le principali tematiche affrontate nel lavoro e il giornalista Domenico Lanzillotta, direttore responsabile di Veneto economia e Alto Adige innovazione.
In 25 anni a Verona si sono laureati oltre 1400 studenti. A oggi l’offerta formativa magistrale include, oltre allo storico corso di laurea in biotecnologie agro-alimentari e uno interamente in inglese in biotecnologie medico- molecolari, anche quello in biotecnologie per le biorisorse e lo sviluppo ecosostenibile.