Un’interrogazione parlamentare sui vaccini e l’ONB
Elena Fattori (M5S), insieme ad un gruppo trasversale di parlamentari, ha promosso un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute e a quello della Giustizia, per far luce su quanto sta avvenendo attorno ai vaccini e, anche, all’Ordine Nazionale dei Biologi, che ha deciso di sostenere una associazione, riconducibile alla galassia di coloro che si oppongono ai vaccini, responsabile di uno studio giudicato dalla comunità scientifica come privo di alcun valore a causa di evidenti errori nella metodologia e nelle procedure utilizzate.
Prometeus ripropone integralmente il testo.
Premesso che:
il tema dei vaccini è strumentalizzato da gruppi antivaccino che si sono organizzati e definiti nel corso del tempo in maniera diversa (anti vax, no vax, free vax, vax free) e che si oppongono, spesso in maniera aggressiva, non tanto alla specifica modalità obbligatoria ma piuttosto alla somministrazione dei vaccini in toto, assumendo pertanto una posizione contraria all’indirizzo consolidato nella comunità scientifica che ne sottolinea l’efficacia e la sicurezza;
il presidente dei pediatri italiani Alberto Villani, in un’intervista del 13 giugno 2017 ha denunciato come ci sia “dietro agli antivaccinisti un giro di soldi vergognoso” e come “la violenza e l’aggressività delle campagne dei no-vax derivano proprio dal fatto che ci sono grandi interessi in gioco. Da una parte ci sono i genitori in buona fede, dall’altra questa gente che approfitta di famiglie in difficoltà, magari con un bambino con una malattia neuromuscolare, facendo fare esami inutili innescando l’illusione di risarcimenti”, come riportato il 13 giugno 2017 da “linkiesta”;
in data 14 luglio 2017 l’Istituto superiore di sanità ha pubblicato sul sito istituzionale una nota intitolata “Fact checking vaccini”, che smentisce le false e allarmanti notizie propagandate dai gruppi antivaccino;
la forza condizionante dei movimenti no vax e free vax attraverso la diffusione di informazioni scientificamente sbagliate ha portato a casi di estrema pericolosità per la salute pubblica come la condanna di quella madre nel bresciano, ad agosto 2018, che si vantava di aver eluso la legge presentando una certificazione falsa sui vaccini, il cui caso potrebbe non essere isolato;
a luglio 2018 il giudice per le indagini preliminari di Modena, Paola Losavio, ha stabilito la falsità dell’informazione posta su alcuni cartelli in occasione di una manifestazione no vax a febbraio 2018 e, per la prima volta in Italia, la responsabile di una “fake news” legata al movimento che si batte contro i vaccini è stata punita con una multa per il reato di procurato allarme;
il gruppo Corvelva (Coordinamento regionale veneto per la libertà delle vaccinazioni) ha annunciato di aver ricevuto 10.000 euro dall’ordine nazionale dei biologi il 26 ottobre 2018 e afferma che prevede di utilizzare i soldi per la ricerca che indaga sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini comunemente usati;
il presidente dell’ordine, Vincenzo D’Anna, nel corso di un’intervista rilasciata a “Nature”, ha dichiarato che è necessaria una ricerca veramente indipendente perché, a suo parere, il lavoro condotto nei laboratori pubblici e nelle università è solitamente influenzato o finanziato dalle aziende che producono vaccini;
attualmente lo svolgimento delle elezioni dell’ordine nazionale dei biologi, conclusesi a fine anno 2017, è sottoposto all’attenzione del Tribunale amministrativo regionale del Lazio;
Vincenzo D’Anna è stato presidente di Federlab, che racchiude i laboratori di analisi convenzionati con il Servizio sanitario nazionale;
lo studio Corvelva, finanziato dall’ordine, è stato definito dalla comunità scientifica come inaccettabile scientificamente per chiari errori nella metodologia e nelle procedure utilizzate;
considerato che:
Sara Pluviano, Caroline Watt e Sergio Della Sala hanno pubblicato uno studio (“Misinformation lingers in memory: failure of three pro-vaccination strategies”, July 27, 2017) che mostra come gli effetti della disinformazione legata ai vaccini comportano l’incapacità delle persone a sradicare false credenze, anche alla luce di informazioni correttive, con importanti conseguenze per la salute pubblica, come nel caso della scelta della vaccinazione;
a gennaio 2019 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato come “pericoloso per la salute globale” il rifiuto dei vaccini;
visto che a parere degli interroganti la condotta sul caso Corvelva, sia per il finanziamento che per le dichiarazioni dell’attuale presidente dell’ordine nazionale dei biologi, è chiaramente contraria e pericolosa per la tutela della salute pubblica e delle linee indicate dal dicastero di afferenza,
si chiede di sapere:
se e quali misure di persuasione e raccomandazione vaccinale, comprese quelle di carattere legale in caso di potenziale allarme procurato, il Ministro della salute intenda implementare al fine di ridurre il fenomeno di esitazione vaccinale fomentata da potenti campagne antivacciniste;
se e quali misure di competenza i Ministri in indirizzo intendano assumere verso la condotta dell’ordine nazionale dei biologi;
quali misure di competenza al fine di un monitoraggio dei social network intendano porre in essere, alla luce dei recenti studi citati, al fine di assicurare campagne di corretta informazione e prevenire fenomeni di palese disinformazione;
se, nei limiti delle proprie attribuzioni, intendano costituire dei gruppi di esperti indipendenti, non coinvolti in possibili conflitti di interessi e disciplinati da un codice etico stringente, al fine di organizzare e monitorare le campagne di informazione scientificamente corrette così da aumentare il grado di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni e delle informazioni fornite;
come intendano vigilare sulla diffusione da parte di persone fisiche e giuridiche di notizie false e informazioni pseudoscientifiche sulla pericolosità e tossicità dei vaccini (presenza di nanoparticelle di metalli pesanti, presenza di parti di feti umani, eccetera) creando allarme e paura tra la popolazione con il risultato di ridurre potenzialmente le coperture vaccinali nonché garantire che campagne come quella descritta non abbiano a ripetersi;
se intendano attivarsi, anche con iniziative di carattere normativo, al fine di considerare l’istituzione di albi appositi e l’obbligo di trasparenza dei bilanci per le società scientifiche in area medica.