OGM: Giorgio Fidenato sarà risarcito dal Friuli Feb09

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OGM: Giorgio Fidenato sarà risarcito dal Friuli

Giorgio Fidenato, l’agricoltore friulano resosi celebre per le sue battaglie per la coltivazione di OGM in Italia, segna un nuovo punto a suo favore. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto, con la sentenza N. 00803/2019, l’illegittimità dei provvedimenti che hanno portato alla distruzione dei suoi campi seminati con il mais MON810 resistente a piralide, un insetto le cui larve scavano lunghe gallerie nello stocco del mais e sulle spighe, mettendo a rischio la produzione ma favorendo anche l’ingresso a funghi, come il fusarium, che possono produrre micotossine.

In particolare la Regione Friuli Venezia-Giulia aveva emanato una moratoria d’urgenza sulla coltivazione di OGM sul suo territorio perché:

il divieto di semina e di coltivazione del mais OGM introdotto dallo Stato italiano con il D.M. del 23.7.2013 (e reiterato con il D.M. 22.7.2015) doveva essere disapplicato, in quanto emanato in difetto dei presupposti sostanziali legittimanti l’esercizio del potere cautelare di cui all’art. 34 del Regolamento n. 1829/2003, posto a tutela della salute umana, della salute degli animali e dell’ambiente

In sostanza tutte le norme fino al quel momento emanate dall’Italia erano risultate illegittime e annullate e pertanto esisteva la possibilità per gli agricoltori di coltivare liberamente OGM nei propri appezzamenti.

Il Friuli ha provato a correre ai ripari con una moratoria di 12 mesi, ma questa non era però stata notificata a Bruxelles, come previsto dalle procedure, e i Giudici hanno dovuto riconoscere che:

Quanto al ‘merito’ del giudizio sulla responsabilità dell’amministrazione regionale, non appare revocabile in dubbio che sussistano indici di rimproverabilità, quantomeno a titolo di colpa, del sin qui descritto modus agendi posto in essere dalla Regione, atteso che l’ordine di rimozione è derivato esclusivamente e per nesso di causalità diretta dalla violazione, per errata interpretazione ed applicazione, da parte della stessa amministrazione regionale, delle norme poste dalla direttiva in materia di approvazione delle “regole tecniche”, e senza ravvisabili giustificazioni (per la verità neppure dedotte dalla parte appellata) riconducibili a supposte difficoltà o ambiguità interpretative delle disposizioni di riferimento.

Ovvero che la norma era una patente violazione del diritto, tanto che la Regione non ha nemmeno provato a giustificarsi. Il Consiglio di Stato ha pertanto sentenziato che la Regione risarcisca Fidenato per il danno arrecatogli.

Questa vittoria non risolve però la situazione sulla libertà di coltivazione di OGM in Italia, la nuova normativa europea infatti consente agli Stati Membri di vietare la coltivazione anche senza alcun motivo di natura sanitaria o ambientale. L’Italia ha già preso provvedimenti in tal senso, ma Fidenato ha promesso di dare nuovamente battaglia.

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