Modelli animali: la scienza di oggi e quella del futuro

Un recente editoriale della rivista Disease Models & Mechanisms riporta la discussione sulla validità e riproducibilità dei modelli animali sul giusto binario: quello dell’appropriatezza del disegno sperimentale.

E’ ormai infatti acclarato che, se da una parte il modello animale è ancora insostituibile, è necessario che la sperimentazione in vivo segua delle rigide regole in termini di pianificazione, monitoraggio, analisi e validazione.

Proprio per questo, Monica Justice e Paraminder Dhillon, forniscono delle chiare indicazioni su come, nella pratica quotidiana, gli sperimentatori possano migliorare validità e riproducibilità delle ricerche ponendo attenzione su selezione e validazione dei modelli, analisi delle fonti di variabilità sperimentale e pianificazione statistica.

E’ infatti solo attraverso il continuo miglioramento della pratica sperimentale che la comunità scientifica può rispondere alle sfide che la complessità dei sistemi biologici propone.

In questo sicuramente le biotecnologie hanno un ruolo fondamentale: non solo modelli animali umanizzati, ma anche tecnologie innovative in vitro come lab/organs-on-a-chip e analisi in silico di natura bioinformatica.

In maniera integrata e complementare, per ottenere il meglio da ogni approccio. E’ proprio questo lo spirito dell’incontro “Promuovere il dialogo tra in vivo, in vitro e in silico” promosso da Research4life, CAAT Europe ed Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri del il prossimo 18 maggio.

 

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