Open Accelerator: il nuovo programma di Seed per le startup innovative
ZCube, Research Venture del gruppo farmaceutico Zambon, ha annunciato l’avvio del primo programma di accelerazione interamente italiano nel campo delle scienze della vita: Open Accelerator.
Il programma, focalizzato su tecnologie che permettano prevenzione e trattamenti migliori per pazienti sempre più informati e consapevoli, è un percorso in 10 tappe per ricercatori, scienziati e aspiranti imprenditori, finalizzato alla selezione di 6 idee meritevoli di ricevere un investimento seed, fino a un massimo di 100.000 euro a progetto, per un totale di 600.000 euro complessivi. Per la partecipazione al percorso, il programma di accelerazione avrà un diritto di opzione fino al 10% dell’equity della futura startup.
Quattro le macro aree d’interesse: Drug delivery systems, Wearables, Open source prototyping e Big data.
La competizione è aperta ed accessibile al sito www.openaccelerator.it fino al 30 aprile 2016. Le 20 migliori proposte verranno pre-selezionate da un Comitato Scientifico e successivamente le 6 più promettenti verranno ammesse al programma.
Open Accelerator è istituito presso il campus Open Zone di Bresso, un’area scientifica che rappresenta l’incontro tra impresa e territorio e un luogo dove le conoscenze sono condivise tra più partner del settore Life Science per favorire innovazione, sinergia e sviluppo.
Per Elena Zambon, Presidente dell’omonimo gruppo farmaceutico “Il mondo della ricerca ci spinge a sperimentare ed esplorare continuamente, per innovare e raccogliere il contributo allargato di più scienziati possibile. Anche ZCube evolve e si apre ad un nuovo strumento per fornire supporto concreto a coloro che hanno buone idee innovative, ma non dispongono delle necessarie competenze e risorse per sviluppare delle start up. Il progetto Open Accelerator rappresenta per noi, quindi, un ulteriore investimento anche nella ricerca italiana e spero sia un’iniezione di fiducia per tutti i nostri validi ricercatori e studenti universitari. Giovani coraggiosi, pronti ad ‘intraprendere’ per dare un’accelerazione alla realizzazione di nuovi progetti, che nascono dall’incontro del mondo digitale con le scienze della vita. Un campo ancora molto inesplorato in Italia che potrà aiutare a rivoluzionare il settore della salute anche in termini di sostenibilità del sistema”