Gli Agronomi lombardi entrano nel merito della Carta di Milano

Expo2015 ha lanciato la sfida della Carta di Milano, chiedendo di sottoscrivere ai suoi milioni di visitatori un impegno per un futuro sostenibile.

Poiché crediamo che un mondo senza fame sia possibile e sia un fatto di dignità umana, nell’Anno Europeo per lo sviluppo e in occasione di Expo Milano 2015, noi ci impegniamo ad adottare i principi e le pratiche esposte in questa Carta di Milano, coerenti con la strategia che gli Stati membri delle Nazioni Unite
hanno elaborato per sradicare il problema della fame entro il 2030.

 
Sottoscrivendo questa Carta di Milano noi dichiariamo di portare la nostra adesione concreta e fattiva agli Obiettivi per uno Sviluppo Sostenibile promossi dalle Nazioni Unite.

 
Un futuro sostenibile e giusto è anche una nostra responsabilità.

Su questo impegno è in questi giorni intervenuta la Società Agraria di Lombardia, sottolineando la centralità dell’agricoltura e del suo sviluppo, compresa la ricerca, per il raggiungimento della sostenibilità.

Nel documento degli agronomi lombardi si legge infatti:

Poiché EXPO 2015 è un progetto culturale, di comunicazione, di condivisione e di fattibilità che pone il diritto all’alimentazione e la lotta alla fame nel mondo oggi e in futuro obbiettivi compatibili e concretamente possibili
occorre

  • tenere presente che in ogni Paese un’agricoltura sana e moderna è un fattore risolutivo per stimolare lo sviluppo economico e l’integrazione intersettoriale dei territori rurali.
  • Fare agricoltura produttiva in molti Paesi poveri è una vera rivoluzione da attuarsi con l’aiuto dei Paesi ricchi e nel rispetto della realtà locale intervenendo sulle istituzioni.
  • Affrontare le principali cause della fame e dell’insicurezza alimentare che sono le guerre e le calamità naturali, ma anche le molte responsabilità riconducibili alle politiche attuate o ad interessi particolari.
  • Favorire l’adozione di politiche coerenti di difesa e rafforzamento del diritto di proprietà della terra, del diritto alla libertà d’impresa, del diritto all’istruzione, dell’accesso al credito ed ai mercati finanziari con modalità adeguate al modello di produzione agricolo.
  • Aumentare le risorse per lo sviluppo di una libera ricerca nel campo agroalimentare, per il trasferimento dei risultati ottenuti, per la loro diffusione ed applicazione in particolare nei Paesi dove occorre aumentare la produttività agricola e ridurre la carenza alimentare.
  • Investire nell’istruzione tecnica, nello sviluppo delle capacità professionali, in particolare nell’aggiornamento dei programmi di formazione agraria e nell’assistenza tecnica.
  • Favorire la creazione a livello delle Istituzioni Internazionali di servizi di Assistenza e Cooperazione allo sviluppo e, in particolare, costituire ad esempio nell’ambito della FAO una Divisione Divulgazione dotata di risorse e di esperti da inviare ove richiesti nei paesi in ritardo di sviluppo per diffondere le nuove tecniche agrarie.
  • Sostenere, finanziare e diffondere interventi pubblici per nuove infrastrutture, strade, ponti, manufatti per valorizzare le risorse idriche, centri di raccolta e di trasformazione dei prodotti agricoli, reti per l’informatizzazione diffusa.
  • Favorire lo sviluppo e la liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli e alimentari con un sistema di commercio aperto, basato su regole condivise in grado di eliminare le distorsioni che limitano la disponibilità di cibo, creando le condizioni per una migliore sicurezza alimentare globale.
  • Affrontare concretamente il problema degli sprechi e del deterioramento dei prodotti alimentari prima e dopo il loro raccolto, causa maggiore della perdita di cibo, per ridurre le perdite e gli sprechi nell’intera filiera alimentare.
  • Scoraggiare il fenomeno del “Land Grabbing” e cioè l’accaparramento di terre fertili nei paesi più arretrati da parte di paesi terzi sostenendo lo sviluppo agricolo dei paesi più deboli e l’organizzazione di formule di partnership per la coltivazione dei terreni.
  • Limitare lo spreco di terreni agricoli sottratti alla produzione per destinarli ad usi extra agricoli in presenza della possibilità di utilizzo di aree già urbanizzate o destinate ad altri usi.
  • Considerare gli effetti delle pratiche agricole in termini ambientali e di deterioramento delle risorse produttive, evitando tuttavia fenomeni di “Green Grabbing” cioè la sottrazione di terre coltivabili per usi ambientali (parchi, foreste, ecc.).

Un futuro con cibo per tutti è responsabilità di tutti. Poiché crediamo che un mondo senza fame sia possibile e sia un fatto di dignità e libertà umana, nell’Anno Europeo per lo sviluppo e in occasione di Expo Milano 2015, noi ci impegniamo a sostenere i principi e le soluzioni esposte in questo documento quale contributo alla realizzazione del tema “Nutrire il Pianeta Energia per la vita” coerenti con la strategia che gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno elaborato per sradicare il problema della fame entro il 2030.

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