Rapporto Assobiotec 2014: serve ossigeno

7 miliardi di euro di fatturato, un miliardo e mezzo di euro di investimenti in Ricerca e Sviluppo e 422 imprese. È questo il quadro del settore delle Biotecnologie in Italia tracciato dal Rapporto “Biotecnologie in Italia 2014”, realizzato da Assobiotec ed EY in collaborazione con Farmindustria e l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ITA).

I dati, che dipingono un settore che regge ancora la sfida, ma che sente sempre più le difficoltà del sistema paese, sono stati presentati alcuni giorni fa a Torino, nel corso di BioEurope Spring, uno dei più importanti eventi di partnering del settore biotech a livello mondiale.

Il nostro settore biotecnologico manda infatti segnali di difficoltà, dovuti alla cronica assenza di provvedimenti per sostenere la ricerca e lo sviluppo oltre che per tutelare i prodotti innovativi. Manca ancora un credito di imposta adeguato sulle spese in R&S e troppi sono i crediti per finanziamenti di ricerca che le nostre imprese hanno nei confronti della Pubblica Amministrazione. Una situazione che ne sta mettendo a repentaglio in alcuni casi la stessa sopravvivenza, come ha sottolineato anche il presidente di Assobiotec Alessandro Sidoli.

L’ANBI fa proprie le istanze sollevate da Assobiotec per dare ossigeno al settore, in particolare sostiene la necessità di un impegno stabile e coerente da parte del governo per favorire la crescita e la competitività del settore attraverso politiche mirate alle specificità delle imprese e dei professionisti che vi operano. Imprese e persone che, è bene ricordarlo, rappresentano quelle idee e quei cervelli che oggi cercano sempre più spesso fuori dai confini nazionali condizioni, stimoli e soddisfazioni che questo paese da troppi anni nega, a partire dalla mancanza di un pieno e adeguato riconoscimento professionale.

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