Comunicare la ricerca. L’esempio di Sciworthy
Perchè un ricercatore dovrebbe comunicare la ricerca al grande pubblico? I motivi sono diversi, ma tutti collegati tra loro:
- Nessuna ricerca è interessante per le persone fino a che non ne sentono parlare.
- La ricerca desta interesse quando se ne comprendono applicazioni e utilità
- Le informazioni fornite direttamente dallo scienziato sono più precise e suscitano più fiducia
- Le persone interessate alla scienza ritengono che il governo dovrebbe finanziare la ricerca
- E’ più facile che venga finanziata una ricerca attorno alla quale si è già creata un’opinione pubblica
Queste motivazioni sono alla base della recente nascita di Sciworthy, una piattaforma collaborativa dove postdoc e ricercatori fanno conoscere il loro lavoro attraverso brevi articoli non tecnici, che riassumono in modo semplice le loro pubblicazioni, contribuendo a dare autorevolezza alla fonte e ad arginare il proliferare di di comunicazione pseudoscientifica.
Graham Short il fondatore di Sciworthy spera di attirare l’attenzione di vecchi e nuovi media sulle ricerche condotte da scienziati e laboratori, e trasformarle in notizia, raggiungendo così un pubblico più vasto, stimolando l’interesse per la scienza, e sollecitando l’opinione pubblica sulla necessità di finanziare la ricerca.
Gli articoli seguono tutti lo stesso formato, iniziano con una breve introduzione alla ricerca che fa uso di strumenti visivi o metafore, seguita da una descrizione più approfondita e dal link alla pubblicazione originale.
Non mancano gli esempi di siti collaborativi anche in lingua italiana, ma Sciworthy si differenzia da molti dei portali nazionali per la grafica snella e l’impatto visivo che è coerente con il format degli articoli e il pubblico cui si rivolge. Un esempio tutto da seguire non solo per i grandi portali, ma anche per i piccoli blog di laboratorio.
Un esempio? Brainew, un blog-diario che chiaramente nasce alla passione dei ricercatori che vi lavorano, e che vogliono far sapere alle famiglie dei pazienti su cosa stanno lavorando. Un esempio molto semplice, ma forse proprio per questo più semplice anche da imitare.