OGM: le Associazioni scientifiche rispondono alle Regioni

Le Regioni italiane tornano sul piede di guerra contro gli OGM chiedendo l’adozione di misure penali per chi dovesse seminare OGM nel 2014.

Le Associazioni scientifiche italiane, Georgofili in testa, rispondono.

ci rivolgiamo a voi all’indomani dell’approvazione di un ordine del giorno da parte della Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali del 13 dicembre 2013 che esorta Enti territoriali e, presumibilmente, il Parlamento all’adozione di misure penali contro chi dovesse seminare in Italia anche nel 2014, come già avvenuto nel 2010 e nel 2013, piante geneticamente ingegnerizzate, i cosiddetti OGM.
Ci rivolgiamo a voi perché di tutta evidenza la materia è estremamente complessa per le ripercussioni, scientifiche, giuridiche, economiche, agricole e di relazioni internazionali che coincidono con il prestigioso impegno del nostro Paese nell’organizzazione di EXPO 2015, evento a cui sono attesi a Milano quasi tutti i Paesi del pianeta tra cui quelli che coltivano da diciassette anni gli OGM.

 

L’ordine del giorno approvato, nella sua necessaria sintesi, presenta numerose gravi lacune che potrebbero influire sulle decisioni politiche che vi apprestate ad assumere e che potrebbero avere influenze nefaste sul futuro del nostro Paese, sulla possibilità di avere un settore agricolo moderno e produttivo e sulla possibilità di rimettere in ordine i conti pubblici che vedono uno strutturale deficit dell’intercambio delle produzioni agricole destinate all’alimentazione con l’estero per dieci miliardi di euro l’anno tutti gli anni da almeno un ventennio.

 

La stragrande maggioranza della comunità scientifica italiana ha redatto documenti e sostenuto in tutte le sedi la validità della tecnologia degli OGM come motore per la tutela dell’ambiente, come sistema per aumentare la sicurezza alimentare per i nostri concittadini, per preservare la biodiversità agricola e per dare un futuro alle giovani generazioni. Lo scorso anno l’undici per cento di tutte le coltivazioni mondiali è derivato da piante ingegnerizzate e queste percentuali sono destinate a crescere ancora negli anni a venire. L’intero settore della mangimistica italiana ed europea (completamente ignorato nell’ordine del giorno approvato) è basato sull’uso di soia, mais ed ora anche semi di cotone OGM. Senza questi mangimi, recita un recente documento del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, la zootecnia italiana sarebbe in ginocchio.

 

Vi chiediamo di ascoltare la voce dei più autorevoli esponenti della comunità scientifica italiana che non ha interessi commerciali e che non si schiera né con le multinazionali favorevoli all’introduzione degli OGM in Europa né con le multinazionali che osteggiano tale ingresso di OGM sui nostri territori. La comunità scientifica italiana vi chiede solo di poter essere convocata in audizioni per poter allargare lo spettro delle informazioni che potrebbero contribuire ad assumere delle risoluzioni molto importanti per l’avvenire di questo Paese. Vi chiediamo di scegliere tra le personalità di spicco e di valore internazionalmente riconosciuto capaci di agire da esperti tecnici per i decisori politici.

 

Vi chiediamo solo di non cedere a derive dottrinali ed assurde ideologie e di accettare di ascoltare anche la voce della Scienza del nostro Paese prima di adottare decisioni di così grande responsabilità.

 

Prof. Franco ScaramuzziPresidente Accademia dei Georgofili
Prof. Giorgio Cantelli FortiPresidente Accademia Agraria di Bologna
Prof. Felice CervonePresidente FISV (Federazione Italiana Scienze della Vita)
Prof. Vincenzo CerbiPresidente AISSA (Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie)
Dott. Michele StancaPresidente UNASA (Unione Nazionale delle Accademie per lo Scienze Applicate allo Sviluppo dell’Agricoltura, alla Sicurezza Alimentare e alla Tutela del Territorio)
Prof. Fabio VeronesiPresidente SIGA (Società Italiana di Genetica Agraria)

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