La Sapienza non è mai troppa.
Purtroppo non passa giorno che non compaia su qualche giornale degno di nota un articolo che, dal punto di vista scientifico (e non solo), lasci fortemente a desiderare. Molte le declinazioni: inesattezze, dichiarazioni più o meno sconcertanti o elogio di pratiche o “invenzioni” rivoluzionarie, ovviamente taciute dalla “scienza ufficiale”.
Per fortuna ci sono le Università che, seppur con tutti i problemi di fondi, di burocrazie e di baroni, riescono a “sfornare” cervelli che poi, generalmente, si chiudono a vita in qualche laboratorio in attesa di tempi migliori o, se possono, emigrano.
Purtroppo, però, anche all’interno delle Università, perfino quelle più prestigiose, capita di scontrarsi con lauree e corsi che lasciano quantomeno un po’ perplessi.
E’ il caso, ad esempio, della scuola di Naturopatia Olistica organizzato dall’Università Popolare AICTO (Associazione Internazionale di Clinica e Terapia Olistica) e, come scritto dal sito,
in convenzione scientifica con il Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma
Devo dire che già sentire parlare di “olistico” mi fa storcere il naso visto quanto il termine viene usato per rendere più “scientifiche” finte terapie e pratiche di santoni di varia sorta. Mi ha stupito, ad esempio, che si sia specificata l’ammissione ai corsi per i laureati in Medicina (o in specifiche discipline elencate poco dopo), per poi indicare che l’accesso è aperto anche a Diplomati di Scuola Superiore.
Non bastava dire che è sufficiente avere un diploma per poter partecipare?
Ho dato quindi un’occhiata al manifesto per capire intanto quali corsi uno studente avrebbe dovuto seguire e leggo:
Auricolodiagnostica, Iridodologia, Medicina Tradizionale Cinese, Dietetica Olistica, Introduzione al riconoscimento d’uso delle piante officinali, Massaggio zonale, Moxiterapia, Fitomedicina, Kinesiologia, Grafologia medica, (…), Materia Medica Omeopatica, Florintegrazione di Bach
Ammetto di non conoscere gran parte delle materie sopra elencate, ma posso dire che le poche che riesco a identificare non hanno, al momento, alcuna validità dal punto di vista scientifico.
Pare comunque che gran parte dei docenti si siano “formati” in un’altra Università: l’ Istituto Superiore di Medicina Olistica e di Ecologia (Università di Urbino), diretto dal Prof. Bornoroni.
Cercando tra i dettagli del corso infine ho trovato dei curiosi “consigli” per i futuri laureati come ad esempio “fare pratica presso qualche centro olistico”, “iscriversi ad una Federazione Italiana di Naturopatia” o ancora “non sostituirsi mai al medico, ma dare consigli di stili di vita”.
C’era davvero bisogno di un corso universitario per poter dare qualche “consiglio” per vivere bene? Ha un senso o non è invece preoccupante avere un corso di laurea presso una rinomata Università italiana dove si spiegano materie non riconosciute a livello scientifico?
E soprattutto
Non aiuta forse a far crescere e dare dignità a pratiche pseudoscientifiche?
@FedeBaglioni