Forestale: Nessuna contaminazione da OGM a Vivaro

Ci eravamo lasciati con la denuncia di Coldiretti secondo cui, nei campi “convenzionali” di Vivaro adiacenti ai campi OGM di Giorgio Fidenato, la contaminazione, con valori fino al 10%, lasciava presagire a una “catastrofe ambientale”.

Avevamo già fatto notare come questa conclusione, sebbene mutuata dalle dichiarazioni rilasciate alla Camera dal Capo della Forestale, Cesare  Patrone, non fosse , in realtà, suffragata dai dati di campionamento effettuati  dalla Forestale stessa e dalle analisi relative.

Oggi Futuragra fa sapere che

“…il Dottor Miniussi, Vicedirettore centrale all’area risorse agricole e forestali del Friuli, e il Dottor Stroppa, Direttore del servizio del Corpo forestale, hanno confermato ieri presso la Commissione agricoltura della Camera che sul campo di Vivaro di proprietà di Silvano Dalla Libera non vi è stata commistione, a esclusione di quei pochi metri di proprietà dello stesso Dalla Libera seminati appositamente nell’intercalare dei due appezzamenti OGM, come buona pratica agricola.

Dopo il facile allarmismo che aveva seguito la pubblicazione dei dati, che, al contrario, dimostravano chiaramente come la coesistenza é assolutamente fattibile e realizzabile, finalmente si sono dette, ed in modo ufficiale, le cose come stanno.

Anche Duilio Campagnolo, Presidente di Futuragra, é soddisfatto e ha affermato:

È questa la più efficace dimostrazione per tutti coloro che invocano ancora oggi la necessità di una clausola di salvaguardia.

Sicuramente un bel risultato, a dimostrazione che se si lascia lavorare la ricerca senza restringimenti assurdi e allarmistici è possibile ottenere quelle risposte che si chiedono in continuazione alla scienza.

L’importante è che, una volta ottenute le risposte, esse non vengano ignorate da istituzioni e politici.

Il prossimo passo di Futuragra sarà ora presentare presso la Regione Friuli al Consiglio regionale

le firme dei maiscoltori friulani, che chiedono alla Regione di adeguarsi alla sentenza della Corte di Giustizia europea in materia di coltivazione di mais OGM. Le aziende agricole italiane non vogliono più avere divieti e invocano libertà di scelta e di semina. Un intervento della politica può creare solo ulteriori e inutili impedimenti verso l’accesso alle innovazioni del nostro settore produttivo a livello nazionale.

La stagione della trebbiatura del mais (OGM) è finita. Si aprirà ora, finalmente, la stagione del buon senso e del dialogo?

@FedeBaglioni88

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