Da grande farò il brevettaro
Ogni anno, in molti atenei, vengono organizzati incontri di orientamento per giovani laureati in biotecnologie che si affacciano al mondo del lavoro. Sono note a tutti le difficoltà che si incontrano quando si scelgono le tradizionali carriere nell’ambito della ricerca. Per questo, vengono presentate professioni alternative e soprattutto proposti numerosi master e corsi post-laurea che aiutino a intraprendere percorsi lavorativi diversi dalla ricerca. Spesso durante questi incontri si parla anche di brevetti, ma raramente si forniscono consigli concreti su come accedere alle relative professioni.
Proviamo a farlo qui.
Vediamo innanzi tutto quali sono le possibili carriere per chi è interessato al mondo dei brevetti.
Poiché le domande di brevetto vengono depositate da un richiedente presso un ufficio brevetti che ne esamina il contenuto prima della concessione, esistono essenzialmente due figure:
il mandatario brevettuale
che si occupa di presentare la domanda di brevetto
l’esaminatore dell’ufficio brevetti
il quale verifica che vi siano i requisiti di brevettabilità ed eventualmente solleva le necessarie obiezioni.
A queste due figure è richiesto un background abbastanza simile, ovvero:
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una laurea ed eventualmente un dottorato nel campo tecnico di interesse (in questo caso le biotecnologie),
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una conoscenza approfondita del codice di proprietà intellettuale nazionale nonché delle convenzioni europea e internazionale sul brevetto (l’EPC e il PCT),
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una consolidata esperienza nel campo dell’IP e,
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una buona conoscenza delle lingue.
Il mandatario brevettuale può lavorare internamente a un’azienda oppure essere un consulente esterno. Nel secondo caso, per poter rappresentare il cliente di fronte all’ufficio brevetti deve aver superato un esame di abilitazione nazionale e uno europeo.
Per poter sostenere gli esami occorre aver concluso un tirocinio pratico di rispettivamente due anni per l’esame italiano e tre anni per l’esame europeo.
Proprio perché è necessario questo tirocinio, l’unica via per diventare mandatario brevettuale è lavorare fin da subito in uno studio di consulenti di IP. Esistono diversi corsi per la preparazione degli esami, che vengono in genere finanziati dal datore di lavoro, visti i costi rilevanti, e frequentati parallelamente al tirocinio. I più seguiti sono quelli organizzati dal Convey e dal Politecnico di Milano per l’esame nazionale e quelli organizzati dal Centre d’Études Internationales de la Propriété Intellectuelle (CEIPI) per l’esame europeo.
Il mandatario brevettuale si occupa non solo della redazione, del deposito e dell’iter di concessione delle domande di brevetto, ma anche di tutte le altre attività legate alla gestione di un portfolio brevettuale: redazione di pareri di brevettabilità e di libertà di attuazione, gestione di cause di contraffazione e di nullità, ecc.
L’esaminatore dell’ufficio brevetti, invece, si occupa esclusivamente di valutare la brevettabilità dell’invenzione oggetto di domanda di brevetto dopo aver eseguito una ricerca per trovare eventuali documenti anteriori che possano anticipare l’invenzione. Attualmente queste ricerche sono eseguite dall’ufficio brevetti europeo (EPO) sia per le domande italiane che per quelle europee. Per questo, le possibilità di impiego come esaminatore si trovano essenzialmente presso l’EPO. L’ufficio brevetti italiano ha di recente assunto alcuni esaminatori che si occupano dell’iter di concessione italiano, ma il numero è talmente limitato che difficilmente rappresenta una reale possibilità professionale. Maggiori informazioni su come diventare esaminatore europeo si trovano sul sito EPO.
Alcune avvertenze. Sono necessarie un’ottima conoscenza di almeno due lingue tra inglese, francese e tedesco e disponibilità a trasferirsi a Monaco, Berlino o l’Aia (sedi dell’EPO). Il lavoro è un tantino ripetitivo, ma… gli stipendi sono ottimi!
In conclusione, se vi interessa il settore e avete ancora parecchia voglia di studiare, l’unico consiglio valido è: inviate il vostro curriculum a uno dei numerosi studi brevettuali in Italia sperando che vi sia una posizione aperta per voi o direttamente all’EPO, che attualmente sta cercando 200 esaminatori.
Chiaramente a questo punto, la domanda è: qual è l’effettiva possibilità di trovare lavoro in questo campo? La risposta purtroppo è la stessa che per gli altri settori: di questi tempi non è così facile. D’altra parte, ci sono brevetti se ci sono invenzioni e ci sono invenzioni se si fa ricerca. Pertanto, soltanto investendo nella ricerca si potranno creare nuovi posti di lavoro anche nel campo dell’IP.
@AlessandraBosia