OGM in compagnia
Gli OGM sono noti per la loro capacità di creare conflitti e divisioni. Se però voi foste venuti a Vivaro con l’intenzione di vedere o fare polemica, gridare o fomentare sareste rimasti delusi.
Ieri a Vivaro, alla “Festa della pannocchia OGM abbrustolada”, c’è stata solo, appunto, una festa.
Perché dovrebbe essere diversamente?
Certo, abbiamo avuto modo di discutere su come vengono visti gli OGM in Italia, su come migliorare la comunicazione su questo tema più spinoso di quel che dovrebbe essere, e per parlare con i pochi giornalisti presenti, ma soprattutto è stata l’occasione per stare in compagnia, mangiare insieme accompagnati da un po’ di vino.
E com’erano queste pannocchie?
Buone, anzi, ottime. Perché in fondo che si tratti di mais OGM non cambia il fatto che siano sempre e solo pannocchie! Niente forme strane, niente gusto cattivo o “artificiale”. Una cosa, in effetti, cambiava sì e parecchio. Parevano proprio sane, a differenza di quanto può facilmente capitare prendendo una pannocchia non OGM. Questo è ovviamente dovuto alle caratteristiche del mais Bt, capace di resistere efficacemente alla piralide.
Quindi, oltre a essere autorizzate per la commercializzazione, sono anche più sane. Perché, chi vuole, non deve poterle coltivare nella propria proprietà?
In molti se lo chiedono, ma sicuramente chi è venuto ieri ad assaggiarla, si è accorto di come la realtà sia molto diversa da come spesso viene dipinta sui giornali e alla televisione.
Dopo la tappa vivarese, in compagnia del solito gruppetto di “amici di scienza” abbiamo fatto tappa alla vicina Udine per il famoso evento “FriulDoc”, ritrovando anche qui la stessa convivialiatà e clima di festa che avevamo trovato a Vivaro.
Perché, in fondo, a parte a qualche sigla più artificiale del prodotto che vorrebbe indicare, le differenze non esistono. Immagino un futuro in cui anche l’opinione pubblica e la politica riescano a vedere queste pannocchie per quello che sono, semplici (banali), buone e utili pannocchie.
@FedeBaglioni88