Vannoni prende tempo
Il 1 luglio avrebbe dovuto iniziare la sperimentazione del cosiddetto Metodo Stamina, è di ieri però la notizia che Davide Vannoni ha chiesto più tempo per “semplificare” i propri protocolli prima di renderli disponibili a coloro che poi dovranno usarli. Questo porterà ad uno slittamento dell’inizio della sperimentazione.
Già il 26 giugno scorso, Davide Vannoni, a seguito dell’incontro con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Agenzia del Farmaco, il Centro Nazionale Trapianti e il Ministero, aveva fatto sapere attraverso la sua pagina Facebook che esistevano dei problemi di standardizzazione del protocollo.
Se dovessi dire quale sia stato il tema dominante dovrei citare proprio questa parola. Un metodo deve essere standard ovvero ripetibile da chiunque abbia un medio livello di conoscenza. Questo è, a mio giudizio, il problema più spinoso, la condizione senza la quale sembra non avere senso la sperimentazione. Il tema è complesso “il livello medio di conoscenza richiesto per produrre con la metodica Stamina” è, invece, molto elevato ed è fondato sull’esperienza e sulla conoscenza dei diversi comportamenti delle linee cellulari che non sono, essendo materiale vivente, così facilmente prevedibili e categorizzabili.
Vannoni ha inoltre sollevato riserve sulla composizione del comitato scientifico che sarà responsabile della sperimentazione, auspicando che in esso non trovino spazio coloro che hanno espresso pubblicamente le proprie perplessità sull’ortodossia scientifica del suo metodo.
Non si sono fatte attendere le reazioni anche degli scettici. Ad esempio il blog MedBunker, che da anni indaga in modo scientifico l’efficacia delle “medicine alternative” ha commentato così la notizia:
Dopo aver accusato mezzo mondo di omicidio, insultato chi lo critica e dichiarato di voler soltanto salvare vite umane, il prof. Vannoni ha saltato il primo appuntamento con il ministero (21 giugno) perché il suo socio Andolina era in Iraq. Altro appuntamento il 25, prime proposte, fino ad arrivare ad oggi, quando il prof. ha annunciato che non consegnerà il protocollo del suo “metodo” perché deve “semplificarlo”. In questo modo la sperimentazione non potrà iniziare ed è strano se si pensa a quando Vannoni diceva che bisognava fare presto.
Il famoso “metodo Stamina” ad oggi non esiste, come non esistono persone guarite né prove delle sue dichiarazioni di efficacia. In pratica stiamo muovendo un’enorme macchina organizzativa (e 3.000.000 di euro) per qualcosa di invisibile.
Nel frattempo Vannoni, tra un’ospitata in TV, manifestazioni ed un’intervista con Barbara D’Urso ancora non ha consegnato nulla al ministero e le migliaia di persone che pendono dalle sue labbra continuano a pendere. Secondo certe usanze, a questa fase segue quella dell’accusa di complotto (ce l’hanno tutti con me), ma sono sicuro questo non succederà, in pochi giorni finalmente inizierà questa incredibile sperimentazione che tutti aspettiamo, in tanti credono a Vannoni, vorrà mica abbandonarli?