Susanna Tamaro, gli OGM e il Premio Maria Antonietta

E’ di ieri l’articolo di Susanna Tamaro in cui la nota scrittrice mette in fila una serie di luoghi comuni e bufale sugli OGM: dalla loro sterilità (eppure non esistono OGM sterili in commercio, né ne sono mai esistiti) alla loro responsabilità nella moria di api (della qual cosa i maggiori indiziati sembrano essere una classe di insetticidi, i neonicotinoidi, di concerto con virosi e altre malattie, ma non certo gli OGM).

Non si sono fatte però attendere le risposte. I ricercatori di Salmone le hanno ad esempio dedicato una riflessione dall’evocativo titolo: “va dove ti porta il Quore”, spiegando:

Perchè devo scrivere Cuore e non Quore? Penso che letterati, autori di dizionari ed Accademici della Crusca, non capiscono nulla e che sono incapaci di sentire il suono del quore e lo hanno tradotto in una forma scritta sbagliata, frutto della loro presunzione ed autoreferenzialità. Quore è molto più poetico, la lettera q è una eccezione, una rarità nella lingua italiana e così è l’organo che presiede alle nostre emozioni, che “ci fa comprendere e che ci apre la mente”.

Sono pazzo, forse. Stupido, probabilmente, ma di certo ignorante. Eppure vi chiedo perchè uno scienziato alzandosi la mattina non può sentenziare su un qualunque argomento anche se è poco più di un dilettante in materia ed invece uno scrittore può farlo facendosi autorizzare dal fatto di aver solo seguito gli effimeri sentieri dove lo hanno condotto le pulsioni del suo quore? Perchè io devo studiare ed accendere il cervello e lui no?

Il Foglio è andato anche oltre, dedicando alla scrittrice il premio Maria Antonietta perché l’idea che nei campi si debba avere meno grano e più fiordalisi è paragonabile all’atteggiamento della regina francese e delle sue proverbiali brioches.

 

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