Allearsi con le tossine batteriche
Questa settimana ho avuto l’onore di prendere parte al XVI incontro Europeo sulle Tossine Batteriche (ETOX16), in Freiburg, Germania. Questo meeting raccoglie ricercatori e rappresentanti dell’industria biotech interessati a studiare e sviluppare applicazioni biotecnologiche ispirate alle tossine batteriche.
L’ETOX è una conferenza organizzata per la prima volta nel 1983 da Joseph Alouf, una leggenda della microbiologia affiliato all’Institut Pasteur di Parigi. Da allora si svolge ogni due anni e raccoglie circa 150 ricercatori Europei e rappresentati da Cina, Giappone ed America. L’Italia ha ospitato questo importante evento ad Urbino nel 1989, coordinato da Rino Rappuoli, ed a Roma nel 2007 diretto da Maria Teresa De Magistris.
A questo incontro si discutono le ultime novità, e tutte le orecchie sono tese per scoprire dove questi affascinanti prodotti porteranno accademia ed industria nei prissimi 5 anni.
Perché studiare tossine batteriche?
Le tossine batteriche sono delle vere e proprie macchine che operano a livello microscopico nel nostro organismo, normalmente a vantaggio del batterio. Esse possono raggiungere specifici obiettivi (dalle cellule dell’intestino a quelle del cervello) e manipolare le loro normali funzioni. A causa delle loro caratteristiche, le tossine batteriche hanno attratto l’industria biotech per anni. I ricercatori hanno tagliato ed incollato insieme pezzi di tossine di tutti i tipi e da tutte le risorse possibili, per creare molecole con vantaggiosi effetti terapeutici.
In particolare, le tossine batteriche hanno risolto uno spinoso problema per lo sviluppo di farmaci: come attraversare le barriere delle cellule.
Le nostre cellule sono delineate da una sottile e resistente barriera di grasso che le protegge dall’esterno. Una sfida tutta biotech è quella di creare prodotti capaci di attraversare questa barriera e portare il principio attivo al cuore delle cellule, dove deve colpire.
Una lunga lista di tossine batteriche ha già risolto questo preblema per noi. Tossine come antrace e colera hanno la capacità di creare “porte” su queste barriere, veri e propri buchi attraverso i quali far passare tutto quello che i batteri vogliono.
Se da una parte questo sistema risulta letale e conferisce a Bacillus anthracis e Vibrio cholera un’arma vincente, la potenzialità di queste “porte” è immensa. Tra le novità, ricercatori hanno fuso l’antrace con molecole capaci di uccidere le cellule, ma solamente quelle che hanno le caratteristiche di un tumore.
Altri gossip sulle applicazioni terapeutiche riguardano l’impiego di una tossina chiamata VacA (derivata dal H. pylori, batterio dello stomaco) da usare come immunosoppressore. Si parla anche di come la tossina VopQ diVibrio parahaemolyticus (causa di gastroenteriti) potrebbe aiutare le cellule a “tenere ordine”, dando una mano ai ricercatori che studiano malattie causate da prioni, come la malattia di Creutzfeldt-Jakob (“mucca pazza”) o Alzheimer.
Nonostante compia più di 30 anni, ETOX rimane un polo di interesse che ricapitola gli sforzi di un piccolo settore di ricerca che continua a provare la sua potenzialità, e si augura di interessare sempre di più giovani ricercatori ed industria a seguirlo.