Assegnato il World Food Prize 2013

Il World Food Price è il premio, pensato nel 1985 dal premio Nobel per la Pace e padre della Rivoluzione Verde Norman Borlaug, per premiare chi si è contraddistinto sul fronte dell’innovazione agricola per garantire la sicurezza alimentare.

Il premio 2013 è andato a 3 padri fondatori della transgenesi: Mary-Dell Chilton, Robert Fraley e Marc Van Montagu.

La motivazione risiede nel fatto che è grazie soprattutto al loro lavoro se oggi siamo in grado di inserire nelle piante caratteri di interesse e di sviluppare colture capaci di rispondere a specifiche esigenze agronomiche o nutrizionali.

Building upon the scientific discovery of the Double Helix structure of DNA by Watson and Crick in the 1950s, Van Montagu, Chilton, and Fraley each conducted groundbreaking molecular research on how a plant bacterium could be adapted as a tool to insert genes from another organism into plant cells, which could produce new genetic lines with highly favorable traits.

The revolutionary biotechnology discoveries of these three individuals —each working in separate facilities on two continents—unlocked the key to plant cell transformation using recombinant DNA. Their work led to the development of a host of genetically enhanced crops, which, by 2012, were grown on more than 170 million hectares around the globe by 17.3 million farmers, over 90 percent of whom were small resource-poor farmers in developing countries.

The combined achievements of the 2013 World Food Prize Laureates, from their work in the laboratory to applying biotechnology innovations in farmers’ fields, have contributed significantly to increasing the quantity and availability of food, and can play a critical role as we face the global challenges of the 21st century of producing more food, in a sustainable way, while confronting an increasingly volatile climate.

L’assegnazione non poteva mancare di suscitare polemiche, avendo premiato non solo personalità che hanno messo a punto le tecniche alla base della creazione di OGM, ma anche coinvolte nell’industria che oggi li produce.

Resta il fatto che quelle tecniche sono state una vera rivoluzione per il miglioramento genetico e stanno realmente contribuendo, e ancor più lo faranno in futuro, a offrire soluzioni innovative agli agricoltori di tutto il mondo. Governance permettendo.

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