Una settimana da paura (per la scienza)
E’ stata una settimana ricca di avvenimenti, alcuni dei quali, in tutta sincerità, avremmo preferito non dover commentare. Vediamo di riassumere.
Abbiamo cominciato con gli EXPO days scoprendo che perfino in ambito accademico ci sia qualcuno che considera esperto e inviti come tale chi esperto non è: è il caso di Vandana Shiva, chiamata a parlare di OGM dal comitato scientifico dell’EXPO e dall’Università degli Studi – Bicocca. Come già fatto notare, da un ‘Università ci si aspetterebbero ben altri nomi, non certo un’attivista che, ogni volta che le si presenta l’occasione, parla di OGM ripetendo senza remore la ormai più e più volte confutata correlazione con i famosi suicidi indiani e non si fa scrupoli ad attaccare l’innovazione in agricoltura.
Prometeus ha anche provato a chiedere ragione di questa scelta alla prof.ssa Lavitrano, ma senza successo, almeno per ora.
Poi c’è stato il metodo Stamina, quella cura, ancora tutta ipotetica, a base di cellule staminali che sarebbe osteggiata dagli interessi più o meno occulti delle lobby del Big Pharma. Dopo lunghe peripezie costellate di video strappalacrime e sentenze giuridiche di ogni orientamento possibile, è stato finalmente approvato dal Senato l’emendamento del decreto Balduzzi che fa dunque partire la sperimentazione di questo metodo, pur senza alcuna evidenza scientifica preclinica (almeno a noi nota). Il tutto ci costerà la bellezza di 3 milioni di euro. Davide Vannoni, il padre del metodo Stamina, non si dice comunque contento, dopo aver sbeffeggiato il premio nobel Yamanaka, ora sostiene che il suo metodo non è compatibile con le norme di sicurezza (GMP) obbligatorie per i laboratori farmaceutici autorizzati, ricevendo per questo le dure risposte del prof. Michele De Luca.
In settimana è arrivata anche la mozione del Senato che impegna il Governo a invocare la clausola di salvaguardia per bloccare gli OGM. Mozione salutata dalla De Girolamo, nuovo Ministro dell’Agricoltura, con i soliti luoghi comuni sulla (tutta ancora da dimostrare visto che li usiamo a man bassa) inutilità degli OGM. Nel testo della mozione, tra le varie considerazioni riguardanti le contaminazioni tra colture geneticamente modificate e non, si afferma anche che bisogna
potenziare la ricerca scientifica pubblica in materia agricola e biologica e, in caso di OGM, in ambiente confinato di laboratorio.
Un modo carino per dire a tutti i biotecnologi italiani in ambito agrario/vegetale: “Ok, se ancora avevate qualche speranza, ora potete definitivamente cambiare paese: per voi non c’è speranza”. L’unica che ci resta è che i nuovi (eventuali) fondi che verranno reperiti almeno non finiscano alla Fondazione di Mario Capanna che comunque ha già gongolato per l’approvazione della mozione.
Ma non era però abbastanza: oltre al danno non poteva mancare la beffa. Negli stessi giorni in cui la Corte di Giustizia Europea dà ufficialmente ragione a Fidenato, accusato – ora possiamo dirlo – ingiustamente di aver piantato illegalmente OGM, nel nostro parlamento l’on. Scilipoti ci viene a spiegare cosa sono gli OGM con tanto di geni di pollo nelle patate.
Intendiamoci: non è poi nulla di nuovo, nella sostanza, rispetto alle dichiarazioni di altri politici, siano essi Renzi, Ingroia, Vendola, Zaia o Grillo (senza stare a scomodare Capanna, Petrini o altri…). Solo è detto in modo più folkloristico.
Lasciatemi concludere che la giornata dell’8 giugno “Italia unita per la corretta informazione scientifica” che stiamo velocemente organizzando non potrebbe capitare in momento “migliore”: dico migliore perchè, sì, mai più di adesso ne abbiamo bisogno.