Il peptide della felicità
La neurochimica delle emozioni è ancora oggi largamente sconosciuta. I ricercatori dell’UCLA hanno però pubblicato su Nature Communications uno studio che collega un aumento nel rilascio di uno specifico neurotrasmettitore, l‘ipocretina, con uno stato di felicità, e una sua riduzione quando si è tristi o assonnati. Un altro peptide, l’MCH, all’opposto sarebbe abbondante nella fase di sonno e residuale durante la veglia.
Questi risultati potranno aiutare a comprendere meglio e a sviluppare nuove terapie contro depressione, narcolessia ed epilessia.