Fossile sarai tu!

Spesso si sente parlare di “fossili viventi”, ossia di animali che tuttora presentano forme e caratteristiche rintracciabili nei fossili. Questo è ad esempio il caso di Triops longicaudatus, un crostaceo indistinguibile dai sui antenati (fossili) del triassico. Bene, pare che anche lui, nonostante sembri uguale a se stesso da 265 milioni di anni, si sia dato da fare da un punto di vista genetico generando ben 38 specie diverse, il che dimostra che la plasticità del genoma non è una caratteristica evolutiva recente. Se non bastasse, il Tuatara, un rettile neozelandese simile all’iguana che ha “solo” 225 milioni di anni, ha inoltre dimostrato di essere il vertebrato con il più veloce tasso di evoluzione da un punto di vista molecolare. Sembrerebbe dunque che i fossili, semmai, siamo noi.

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