La malnutrizione non è solo un problema di calorie

stool scienceNel laboratorio di Jeffrey Gordon si studia la cacca.

Per chi non lo conoscesse, Gordon è un medico e ricercatore della Washington University in St. Louis che ha dedicato anni della sua carriera nello studio della microbiota, quei 3-4 kg di microrganismi che vivono dentro le viscere di ogni essere umano. Alcuni scienziati hanno soprannominato questa massa di microbi l’organo dimenticato, in quanto parte integrante del nostro corpo (essenziale per le nostre funzioni vitali) ma non studiato fino di recente, quando nuove tecnologie ci hanno dato la possibilità di “osservare” questi microrganismi anche senza coltivarli in laboratorio.

Recenti pubblicazioni del laboratorio di Gordon contribuiscono a spiegare come mai la severa-acuta malnutrizione (chiamata SAM) possa affliggere solo uno di due gemelli che vivono in condizioni di estrema povertà e malnutriti. Siccome la dieta ed il patrimonio genetico di questi infanti sono identiche, deve esserci un terzo fattore di rischio che predispone uno, ma non l’altro gemello alla SAM.

E Gordon ci ha indovinato: la flora intestinale.

L’equipe di scienziati si è recata in Malawi, paese con un’alta incidenza di SAM, per raccogliere e studiare le feci di bambini come specchio di quello che accade nel loro intestino. Gli scienziati hanno documentato che i nostri microrganismi crescono di pari passo con noi fino ai 5 anni di vita: una vera e propria maturazione della flora intestinale garantirebbe la capacità di digerire, assorbire e sintetizzare nutrienti necessari nel corso della vita. I bambini affetti da SAM hanno una flora intestinale “immatura”, ovvero che rimane ferma ai 2-3 anni di età, nonostante il bambino ne abbia già 5-10.

Per capire più nel dettaglio se questa flora intestinale ‘immatura’ predisponga alla SAM, i ricercatori sono riusciti a ‘trapiantare’ la flora intestinale di questi bambini in topi da laboratorio. Uno gruppo di animai ha ricevuto i batteri provenienti da bambini sani, l’altro da bambini affetti da SAM. I ricercatori hanno poi nutrito gli animali con la dieta malawi, con scarso apporto calorico. E qui è arrivata la sorpresa: i topi aventi la microflora SAM perdevano peso più rapidamente rispetto ai compagni con la microflora sana, indicando che a parità di apporto di cibo, una flora intestinale è migliore dell’altra ad assorbire e rendere disponibile al bambino l’energia introdotta. Insomma, non è tutta colpa della scarsità di cibo, ma la scarsità di cibo in combinazione con una microflora non sviluppata porterebbe alla malnutrizione acuta.

I ricercatori osservano anche che la microflora di tipo SAM non cambia nel tempo, anche dopo l’utilizzo della “dieta terapeutica”, un ricco impasto nutritivo somministrato ai bambini con valori estremi di sottopeso. Questo suggerirebbe che oltre ad un intervento nutrizionale, occorrerebbe un’intervento per modificare direttamente la flora, vero e proprio fattore di rischio per la SAM.

Riccardo Guidi – @riccardoguidi87

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