Science OnLine – Day 2: Parola d’ordine “Visual”
Il motto del 2013 è “Data Journalism”, un fenomeno in piena espansione nel mondo anglosassone, ma ancora inesplorato nel panorama italiano. Il giornalismo dei dati consiste nel leggere le notizie che si nascondono in database digitali sempre più complessi, e raccontarle utilizzando forme di visualizzazione grafica chiare e sempre più spesso interattive. E proprio le forme di visualizzazione delle informazioni sono state il filo conduttore delle sessioni delle ultime due giornate di Science Online 2013.
Comunicazione visiva a tutto campo quindi, a iniziare dal seminario di Peter Aldhous e Lena Groeger, giornalisti scientifici che attraverso il commento di una serie di grafici, hanno individuato le buone pratiche per una corretta ed etica rappresentazione dei dati quantitativi, suggerendo una serie di strumenti gratuiti per facilitare il compito di data scientist e data designer, le due nuove figure professionali che si stanno affermando oltreoceano.
Anche se in Italia il giornalismo dei dati è agli albori e incontra mille difficoltà, queste figure professionali saranno presto interessanti anche per il mercato del lavoro italiano, ne ha parlato anche Elisabetta Tola che, proprio su questo argomento, ha presentato un progetto sviluppato dagli studenti del Master in giornalismo scientifico digitale della Sissa.
Ma visualizzare i dati con strumenti digitali non significa solo disegnare grafici esplorabili dall’utente, ma anche software che attingono ai Big Data per sviluppare giochi educativi. Come il videogame “Immune Aattack”, presentato da Melanie Stegman, un gioco a metà tra azione e strategia, studiato per insegnare ai ragazzi delle superiori i fondamenti dell’immunologia. Vince chi spara alla giusta proteina che va individuata analizzando i processi cellulari. Melanie mi ha gentilmente fornito il link a un gioco interattivo decisamente innovativo, “Salubrios Nations”, che piacerà agli amanti dei big data perchè unisce data journalism e data viz.
Non poteva infine mancare una sessione sulla narrazione della scienza attraverso filmati ed animazioni. Mindy Weisberger e Rose Eveleth hanno guidato i partecipanti attraverso la creazione di uno storyboard per ideare un video. A seguire la bravissima Kate McKissik ha letteralmente illustrato come concetti quali simbolismo, antromorfismo e realismo possono essere facilmente tradotti in immagini, spiegando come la scienza può essere efficacemente comunicata anche attraverso tavole disegnate e vignette umoristiche.
La crescente importanza che la comunicazione visiva sta assumendo nel mondo della comunicazione scientifica non è trascurata nemmeno dall’editoria, che grazie alle potenzialità offerte dai testi digitali e dai nuovi strumenti di lettura elettronici come tablet, reader e smartphone, si sta muovendo verso la creazione di testi sempre più multimediali e interattivi. Un esempio ce lo ha dato Carl Zimmer presentando “Download the Universe” una revisione digitale di ebook scientifici.
Nei prossimi post esploreremo alcune di queste tecniche ed impareremo insieme ad usarle.