Tre Miti da Sfatare su Diabete e Cancro
Come vi sentireste se il killer numero uno al mondo rischiasse di non essere fermato a causa di una leggenda metropolitana? Per quanto possa sembrare assurdo, questo è il caso delle così dette malattie non-trasmissibili (o MNT).
Le MNT sono definite per quello che non sono: non si prendono stando a contatto con persone affette. Comprendono diabete, cancro, malattie del cuore ed alcune malattie polmonari. Messe assieme, queste condizioni sono il più grande assassino del mondo moderno, essendo responsabili di 36 su 57 milioni di morti l’anno (più del 60%). Ecco tre luoghi comuni sulle MNT di cui avrete certamente sentito parlare e da cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) cerca disperatamente di liberarvi:
- Mito #1: le MNT riguardano per lo più paesi ricchi. Dando un’occhiata ai principali comportamenti a rischio che predispongono ad una MNT, troviamo tabacco, abuso di alcolici, una cattiva dieta e la mancanza di attività fisica. Forse proprio perché queste sembrano gli aggettivi che meglio descrivono il mondo occidentale, si pensa che problemi come diabete e malattie del cuore siano tipiche di questi paesi. Eppure più dell’80% delle morti da MNT avviene nei paesi più poveri del mondo, mentre nei paesi ricchi, le MNT colpiscono specificamente quei gruppi di persone a più basso reddito, indicando che condizioni di povertà, disoccupazione e limitato consulto medico concorrono alle morti da MNT.
- Mito #2: le MNT sono malattie della vecchiaia. Ripulendo un po’ le statistiche, si nota come il 25% delle morti da MNT riguardano persone non più vecchie di 60 anni, la così detta “popolazione giovane”. Quseta stima è in costante aumento, e le MNT che colpiscono queste persone rappresentano un doppio costo: +1 in forza sanitaria richiesta e -1 in forza lavoro disponibile. Questi numeri sconfessano in parte la credenza che l’aumento di queste malattie sia dovuto all’allungamento delle aspettative di vita.
- Mito #3: trattare le MNT è costoso. Nel piano di azione contro le MNT dell’OMS si legge che l’80% dei casi di malattie cardiovascolari e di diabete si possono prevenire. Pillole per regolare la pressione, per esempio, hanno un costo irrisorio dovuto alla fine di molti brevetti nel settore farmaceutico, eppure il loro scarso utilizzo nei paesi a basso reddito non si accoppia bene con l’incremento dei casi di ipertensione riportati sulla popolazione. Ma si può lavorare su molti altri fronti che quello dei farmaci, come l’educazione alimentare, l’attività fisica e la lotta contro il tabacco.
L’unico vero costo delle MNT è dato dall’inerzia politica, ovvero l’assenza di sforzi sufficienti a prevenire, piuttosto che curare, queste malattie. Tale inattività è spesso alimentata dalle miscredenze, che confondono le idee su cosa sia meglio fare, e permettono ai governi impreparati o scettici il lusso di non agire.